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Tecnosuoli per il recupero ambientale

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23 Novembre 2018, Madrid

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Attività di ricerca

 

​Oltre che i rifiuti organici solidi, anche quelli in fase liquida possono esser riutilizzati per arricchire i tecnosuoli. Attualmente siamo impiegati in un altro campo di sperimentazione, ovvero il possibile impiego del digestato liquido, derivante dai processi di digestione anaerobica di stallatico per la produzione di biogas e ammendante. 

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Un'altra sperimentazione è stata condotta tra il 2016 e il 2017 nell'ambito di una Tesi di Laurea. L'idea era quella di aumentare la velocità di compostaggio dei residui di posidonia spiaggiati mediante l'impiego del lombrico rosso. Sono state realizzate delle lettiere in legno, con fondo forato per permettere il drenaggio dell’acqua in eccesso, e contemporaneamente favorire l’areazione.

Sono state allestite quattro tesi (A, B, C, D) contenenti Posidonia oceanica, Organico vegetale e miscele in diversa proporzione delle diverse componenti.

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​Le nostre pubblicazioni su Tecnosuoli&Vermicompost
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  1. Pirrera G., Ferrara L.M. (2019) University of Milano-Bicocca, Milano “Technosoils as an help from Nature & Anthropocene Activities to ecological restoration”, Nature and society facing the Anthropocene challenges and perspectives for landscape ecology, 10th World Congress of the International Association for Landscape Ecology, SIEP IALE

  2. Pirrera G., Ferrara L.M. (2018) –  “New Scenarios From Ecological Restoration Work to contain the Risk of Desertification in Custonaci” X AEIP-APENA-EFIB-ECOMED conference: Soil and Water Bioengineering in the Mediterranean ecoregion. ECOMEDBIO EFIB Award-European Soil and Water Bioengineering for “Better comunication in the congress”, Madrid Spain

  3. Pirrera G. (2018) - “Recupero di Materiali di Scarto per la Prevenzione del Rischio Desertificazione a Custonaci (Trapani – Sicilia)”, Affrontare la desertificazione nel Mediterraneo col Cocoon, Roma

  4. Pirrera G., Calvo R., D’asaro F., Ferrara L.M., Lo Nardo C. (2017) “Technosoils for the prevention of desertification risk” - L'Ingegnere Italiano - n. 3/2017 - Edizione Speciale World Engineering Forum 2017 PAG.57, 59

  5. Pirrera G. (2017) “Acqua&Suolo: la rinaturazione come motore di sviluppo” - Sicily: Landscape in motion. Lo sviluppo del paesaggio nelle strategie di sostenibilità, Giarre, Catania, Italia.

  6. Pirrera G., Ferrara L.M. (2017). “Utilizzo di frazione organica stabilizzata da scarti di vegetazione e di vermicompost per i tecnosuoli” 3rd International Symposium of Soil and Water Bioengineering - Materials and Techniques in Ecological Restoration, Sant’Agata di Militello, Messina, Italia  

  7. Pirrera G., Ferrara L.M. (2017) “Recupero di scarti di vegetazione e ammendanti compostati per la prevenzione del rischio desertificazione” Convegno Ingegneria Naturalistica in Ambito Mediterraneo, Roma, Italia

  8. Pirrera G., Ferrara L.M. (2017). “Applications of woosworms and materials for prevention the desertification risk and technosoils” International Symposium on Soil and Water Bioengineering in a Changing Climate, Glasgow, Scotland, UK.

  9. Ferrara L.M. (2017). “Effetti del vermicompostaggio su residui di Posidonia oceanica” Tesi di laurea, Università degli Studi di Palermo

  10. Calvo R. Pirrera G., D’Asaro F. (2016) “Materiale orgánicos de reúso para las obras de Bioingeniería del Paisaje”IX Congreso Internationale Bioingeneria del paisajie EFIB San Sebastian Donostia

  11. Giannitrapani E., Ianni F., Pirrera G. (2015) “Indagini archeologiche e interventi di restauro del paesaggio antico nell’insediamento di età greca arcaica di Rocche a Pietraperzia” Geologia dell’Ambiente Supplemento al n° 2/15  ISSN 1591-5352 PAG. 64-77​                                                                                                                                                                                                                                                                                                                          (Aggiornato ad agosto 2019)

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Le lettiere sono state allestite ciascuna con 1 kg di materiale e circa 100 g di lombrichi, appartenenti alle specie Eisenia foetida ed Eisenia andrei. L'ammendante ottenuto al termine della sperimentazionenè stato vagliato a 2mm e 4mm.Sull'ammendante ottenuto abbiamo effettuato analisi di conducibilità e pH, che hanno mostrato un miglioramento delle condizioni iniziali della matrice, dove la salinità si è abbassata rispetto al valore iniziale, invece il pH è rimasto costante. Inoltre abbiamo stimato la Produzione specifica mensile di compost (g di compost/g lombrichi/mese) ed Efficienza espressa come rapporto tra il numero dei lombrichi a fine ed inizio sperimentazione.
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Brochure tecnosuoli

Info

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