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3 giornate per il Fiume Oreto a Palermo

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Rinaturalizzazione e Deimpermeabilizzazione urbana: questo il tema delle tre giornate di studio e di azione svoltesi a Palermo dall’8 al 10 novembre 2019. Volute dal Comitato Salviamo L'Oreto con Giovanni Callea che, grazie all’AIPIN e alla Regione Sicilia, ha portato a Palermo Florin Florineth da Vienna e Gioia Gibelli da Milano con il patrocinio dell’EFIB e della SIEP Iale, Società Italiana di Ecologia del Paesaggio. Con il loro contributo ed il confronto con un vasto gruppo di esperti locali, sono state offerte soluzioni per rivitalizzare il fiume e per i servizi ecosistemici connessi col fiume. Tre giornate fitte di expertise sul fiume, partecipazione sociale, confronto con le istituzioni e corsi laboratorio, hanno evidenziato, percorrendo il fiume, cementificazioni in alveo, discariche, reflui, abusivismi edilizi ed agricoli. E come sia possibile liberare e rinaturalizzare il fiume senza interferire con la quantità dei deflussi, utilizzare i papiri e i giunchi per depurare in alveo le acque e creare bacini di laminazione in aree urbane inondabili. Ma ciò non è sufficiente: la Città di Palermo deve adottare principi di deimpermeabilizzazione del tessuto urbano per fronteggiare gli allagamenti dovuti proprio ad un territorio che, cancellati altri due fiumi (Kemonia e Paireto), non ha più un naturale drenaggio urbano . L’urbanistica deve tener conto dell’acqua attraverso servizi ecosistemici che, da un semplice calcolo di massima, porterebbero ad un risparmio di almeno circa 12 milioni di euro l’anno migliorando la qualità delle acque. Una nuova visione delle strategie urbane delle acque difenderebbe quindi la città dalle alluvioni e si potrebbe convertire in economia.

Le tre giornate sono anche servite a catalizzare intorno all’Oreto l’interesse dell’Assessore Regionale Territorio e Ambiente Salvatore Cordaro, che ha favorito la sottoscrizione del Contratto di Fiume tra i Comuni di Palermo, Altofonte e Monreale ed ha affidato un incarico, proprio a Florin Florineth per la rivitalizzazione dei fiumi siciliani. Gianluigi Pirrera ha inoltre portato al Convegno il saluto di Paola Sangalli che ha fatto pervenire la disponibilità a approfondire la tematica replicando quanto attuato per il Fiume Urmea a San Sebastian Donostia, già Città della Cultura come Palermo.

Un disegno di legge del Governo Siciliano sull’abusivismo fa ben sperare per liberare le aree a rischio inondazione ed anche la Città di Palermo si appresta a cominciare a prevedere aree di laminazione delle piene urbane e principi di invarianza idraulica. Ora la Regione Sicilia ed i Comuni investiranno risorse per le strategie individuate a favore dei fiumi previste dal nuovo Piano Rischio Alluvioni. Insomma altri e nuovi argomenti per il Fiume Oreto, oggi candidato dal FAI a divenire Luogo del Cuore.

Altri e nuovi argomenti per la difesa idraulica della Città similmente applicabili per le città di Bagheria, Partinico, Catania, Licata per ridurre il rischio idraulico urbano a favore della rivitalizzazione dei propri fiumi urbani (Eleuterio, Nocella, Acquicella, Imera Meridionale, etc.).

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